La lana caratteristiche, tipologie e lavorazione

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INDICE:

Classificazione e tipologie di lana.
Caratteristiche della lana.
Categorie di tessuti in lana: la lana pettinata, la lana cardata e la lana follata.

La lana: caratteristiche, tipologie e lavorazione.

La lana è una fibra di origine animale conosciuta e utilizzata fin dall’antichità, molto apprezzata in ambito tessile.
I motivi della sua diffusione e del suo largo impiego sono da ricercare nelle particolari caratteristiche delle fibre, molto elastiche e resistenti, capaci di trattenere il calore e di assorbire l’umidità, nonché di favorire la naturale traspirazione, conferendo al tessuto finale peculiarità uniche, pur preservandone la naturalità.

La maggior parte delle fibre di lana viene ottenuta mediante tosatura del manto (il c.d. “vello”) di ovini, camelidi o caprini.

La più conosciuta ed utilizzata è quella di pecora, tanto che, secondo le legislazione italiana, soltanto le fibre ottenute dagli ovini costituiscono la “Lana” vera e propria, mentre le fibre ricavate dal vello di altri animali dovrebbero essere indicate come “Lane Fini…” o “Peli…” seguite dal nome dell’animale da cui derivano.

Secondo le fonti, l’utilizzo della lana per la produzione di filati e tessuti era proprio già degli antichi popoli della Palestina e della Mesopotamia nel 3000 a.C.; usanza che poi venne appresa dai Greci e dai Romani, che furono i primi ad impiantare industrie tessili in Inghilterra.

Attualmente, i maggiori produttori di lana a livello europeo sono la Spagna, la Francia, l’Italia e l’Inghilterra, sebbene i paesi dove l’allevamento di pecore è più sviluppato siano Australia, Argentina, Sud Africa e Nuova Zelanda. Quest’ultima, in particolare, è il territorio dove si producono le lane più pregiate, ottenute dal manto delle pecore merinos.

Classificazione e tipologie di lana.

La lana, dal punto di vista commerciale, può essere classificata sulla base di diversi criteri. Uno dei più famosi ed utilizzati è quello che distingue e qualifica le fibre di lana in funzione della razza di pecore da cui derivano e il cui mantello dona caratteristiche uniche ed un diverso pregio al prodotto finale. In base a questa classificazione, si è soliti distinguere tra:

Lana Lambswool

Lana Lambswool

E’ un tipo di lana vergine (cioè naturale, non rigenerata o recuperata dagli scarti di altre lavorazioni), che si ottiene dalla tosatura degli agnelli. E’ caratterizzata da fibre sottili e il vello che si ricava dagli animali adulti presenta una particolare tenuta termica.

Lana Merino

Lana Merino

La Lana Merino è uno dei velli più pregiati al mondo, che si ottiene dal manto dell’omonima razza di pecore.

Si tratta di una fibra particolarmente morbida, estremamente sottile e piacevole al tatto, che consente di realizzare tessuti come il fresco-lana, un prodotto ideale da indossare anche durante i periodi più caldi.

La sua particolarità è data dalle fibre molto arricciate, che aumentano le proprietà coibentanti del tessuto, in grado di proteggere sia dal caldo che dal freddo intenso.

Le pecore da cui si ricava vengono allevate prevalentemente in Spagna, Argentina, Australia e Nuova Zelanda.

Lana Alpaca

Lana Alpaca

Dal vello degli Alpaca, mammiferi della famiglia dei camelidi allevati in Sud America, si ricava una lana pregiatissima, molto resistente, non soggetta ad infeltrimento e che non provoca reazioni allergiche. Esistono due razze di alpaca: gli Huacaya, da cui si ricava una lana più ondulata ed elastica, e i Suri, da cui si ottiene una lana più liscia e fine.

Lana Mohair

Lana Mohair

E’ lana pregiata, molto apprezzata per il suo candore, la sua morbidezza e le sue proprietà termiche, che si ottiene dal vello delle capre d’Angora, originarie della Turchia.

Il territorio d’origine di questa razza ha inciso notevolmente sulle caratteristiche del vello che, dovendosi adattare al clima arido, ha sviluppato una particolare uniformità delle fibre, una straordinaria lucentezza e lunghezza, oltre ad una spiccata resistenza all’usura ed elasticità. Peculiarità che, unitamente alla leggerezza, alla traspirabilità e alla buona resistenza alle macchie, rendono la lana Mohair particolarmente utilizzata in ambito tessile, anche in miscela con altri filati meno pregiati per migliorare la qualità del prodotto finito.

La lana delle capre d’Angora più giovani, in particolare, viene utilizzata per produrre i tessuti più pregiati, mentre quella che si ricava dagli animali adulti è destinata alla realizzazione di prodotti meno pregiati, come tappeti e tessuti resistenti.

Cashmere

Cashmere

Il cashmere è una delle fibre più nobili e pregiate al mondo, caratterizzata da una particolare morbidezza e lucentezza e, proprio per questo, utilizzata per la realizzazione di capi di alta sartoria.

Si ottiene da una particolare razza di capra (la capra cashmere – Kashmir goats), che viene allevata in Russia, Cina, Afghanistan, Turchia e India, anche se la qualità di cashmere più pregiata proviene dagli altopiani tibetani, nella regione dell’Himalaya e principalmente in Mongolia. E’ in questa regione che la Capra Hircus (anche conosciuta come “Pashmina”), per proteggersi dalle rigide temperature del lungo inverno, ha sviluppato due manti: uno superficiale, formato da peli lunghi e grossolani, ed uno vicino al corpo, composto da peli particolarmente fini, morbidi e caldi.

E’ proprio dal manto “interno” (il c.d. “duvet”) che si ottiene il famoso “Kashim” conosciuto in tutto il mondo e il cui nome deriva dall’omonima regione indiana in cui si è sviluppata la produzione di questa preziosa lana.

Lana di cammello

Lana di cammello

Con la lana di cammello si produce un tessuto forte, brillante, liscio, caldo e leggero allo stesso tempo, ideale per la produzione di cappotti, sciarpe e pullover.

Le fibre più pregiate di lana di cammello provengono dall’Asia Centrale, dove vengono allevati i cammelli “battriani”, noti per le grandi gobbe gemelle e per il manto lungo e lucente.

E’ in questa regione che il pelo dei cammelli, raccolto quando avviene la muta, permette di ottenere un filato particolarmente morbido e caldo, caratterizzato da uno straordinario colore dorato con sfumature che vanno dal rosso al marrone chiaro.

Peculiarità, quest’ultima, che fa sì che le fibre non necessitino di tinture.

Lana vicuna

Lana vicuna

Un posto d’onore nella classifica delle lane spetta alla lana vicuna (anche chiamata “Vello degli Dei”), considerata la fibra tessile più pregiata ed esclusiva al mondo.

Le fibre di questa lana, caratterizzate da una particolare finezza (ogni fibra ha un diametro di 12 µm, a fronte dei 15 µm del Cashmere), morbidezza e lucentezza, vengono ottenute dagli omonimi piccoli camelidi allevati in Sud America, considerati attualmente una specie protetta a rischio di estinzione e sacra per la popolazione Incas.

La ridotta quantità di fibre che si ricavano dal vello dei camelidi e le caratteristiche della lana vicuña, la rendono la lana più preziosa e rara al mondo.

Caratteristiche della lana.

La lana è un filato dalle peculiarità uniche, che derivano dalla particolare composizione e dalla struttura delle fibre dei velli dei cui deriva, ognuno dei quali presenta caratteristiche distintive, oltre a quelle “comuni”, proprie di ogni tipo di lana.

La lana è, infatti, una fibra proteica caratterizzata da un’elevata concentrazione di cheratina, una catena polipeptidica costituita da molti amminoacidi organizzati in una struttura tridimensionale ad elica e che conferisce alle fibre una particolare elasticità.

La cheratina si dispone sulla superficie della fibra mediante delle squame parzialmente sovrapposte (come le tegole di un tetto), che agiscono come punti di ancoraggio ed incastro tra fibre vicine, donando al filato una particolare resistenza allo strappo.

Inoltre, la presenza di numerose ondulazioni sulla fibra, da cui deriva il caratteristico aspetto ondulato, permettono di inglobare l’aria e di trattenerla a contatto con il corpo, evitandone la dispersione all’esterno.

Tale struttura, unitamente alla composizione chimica della lana, conferisce ai filati proprietà che li differenziano da qualsiasi altra fibra e che ne hanno diffuso l’utilizzo in ambito tessile. Ecco quali sono le principali:

  • Elasticità e resistenza allo strappo​

    Le catene polipeptidiche di cheratina agiscono come delle molle che rendono le fibre di lana particolarmente flessibili, elastiche e resistenti.
    ​E’ proprio grazie alla sua struttura che la fibra di lana può essere allungata del 50% in più rispetto alla sua dimensione originaria, quando bagnata, e del 30% in più, quando asciutta, senza rompersi, né “dimenticare” la sua forma precedente. Inoltre, una fibra di lana può essere piegata su se stessa fino a 20.000 volte, senza rompersi, contrariamente alle 3.000 volte del cotone.L’elasticità, la resistenza e la flessibilità delle fibre di lana ne aumentano anche la durata, proteggendo il tessuto dall’usura, riducendone lo stropicciamento e conferendogli una buona vestibilità;
  • Igroscopicità​

    Grazie alla loro struttura ondulata, le fibre di lana presentano una particolare capacità di assorbire acqua e sudore e di allontanarli dal corpo, disperdendoli nell’aria e mantenendo un microclima più asciutto vicino alla pelle. Un tessuto di lana può assorbire una quantità di umidità pari al 33% del suo peso, senza dare la sensazione di bagnato;
  • Tenuta termica​

    Le fibre di lana presentano un elevato coefficiente termico. Grazie alla loro capacità di inglobare molta aria (che è un elemento isolante), si adattano alla temperatura esterna ed isolano il corpo, mantenendolo caldo quando la temperatura esterna è fredda e fresco quando, invece, il clima è caldo;
  • Facilità di tintura​

    E’ sempre grazie alla sua struttura ad elica in cui la cheratina è disposta a squame, che la lana è in grado di assorbire molti coloranti (sia acidi che basici) in modo uniforme e diretto.​
    Il colore penetra nella struttura, dove avvengono le reazioni chimiche che fanno sì che il colorante si leghi in modo permanente alla fibra;​
  • Discreta resistenza alla fiamma​

    Quando la lana viene esposta ad una fiamma, brucia, ma appena viene tolta dalla sorgente di calore, smette di bruciare, comportandosi come un auto-estinguente;​
  • Morbidezza e lucentezza

    L’elevata concentrazione di cheratina presente nelle fibre conferisce alla lana una particolare morbidezza e lucentezza;​
  • Traspirabilità e capacità di assorbire gli odori​

    Rispetto alle fibre sintetiche, la lana è per natura traspirante e reagisce ai cambiamenti di temperatura corporea, aumentando il comfort di chi la indossa.
    Questa caratteristica, unitamente alla tenuta termica, all’igroscopicità ed alla capacità di prevenire ed assorbire gli odori (grazie alle sue proprietà anti-batteriche), rende la lana particolarmente indicata anche per la realizzazione di indumenti sportivi.
  • Protegge dai raggi Uva​

    Oltre alle sue capacità termoisolanti, la lana è molto resistente alle alte temperature ed offre anche una discreta protezione dai raggi Uv.

​Categorie di tessuti in lana: la lana pettinata, la lana cardata e la lana follata.

I tessuti in lana per indumenti si possono suddividere in 3 tipologie, a seconda della diversa lavorazione a cui vengono sottoposti. Che differenza c’è tra i tre termini e come influisce la lavorazione sulla loro qualità?

Lana pettinata.

I tessuti in lana pettinata sono i più pregiati e vengono realizzati a partire da fibre lunghe, che permettono di ottenere filati più fini e non “pelosi”.

La lavorazione con la quale vengono prodotti è la pettinatura, una fase che si prefigge di:

  • Selezionare le fibre, eliminando quelle più corte
  • Orientarle verso una stessa direzione fino ad ottenere dei nastri, lavorando i quali si ottiene il filato.

Per effettuare questa lavorazione si usano filati di ottima qualità: devono essere leggeri, lucenti e ad elevata resistenza.

La pettinatura permette di ottenere un filato, detto “pettinato”, di pregio, con poca peluria, liscio, fresco e adatto alla realizzazione di tessuti di alta qualità, di mano asciutta e liscia, come il gabardina o il fresco lana, una stoffa leggera ed ingualcibile.

Lana Cardata.

Per realizzare tessuti in lana cardata vengono utilizzate fibre più corte (spesso da lane rigenerate), che conferiscono al tessuto il tipico aspetto peloso, morbido e gonfio.

Con la cardatura, le fibre vengono orientate, in modo da ottenere un filato più voluminoso ed i tessuti risultano più morbidi, pesanti e voluminosi, quasi gonfi, caratteristiche che li rendono più caldi e, proprio per questo, particolarmente indicati alla produzione di abbigliamento invernale.

Lana Follata.

La lana follata è un tessuto meno pregiato rispetto a quello che si ottiene con la pettinatura e si caratterizza per l’elevata morbidezza e compattezza.

La lavorazione con cui si ottiene (“follatura”) compatta le fibre di lana attraverso l’infeltrimento, chiudendo i fili di trama e ordito, in un processo progressivo ed irreversibile, che rende il prodotto finale meno consistente rispetto ad un tessuto pettinato, pieno al tatto e di una certa resistenza.

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